“Abu Dhabi si conferma come luogo privilegiato non solo per il compimento di business, ma anche quale straordinario hub culturale grazie al sorgere del Louvre e alla prossima realizzazione degli altri musei che affiancheranno la meravigliosa Moschea di Sheikh Zayed e le tracce dell’eredità del passato che già ne costellano il territorio.” Così Giovanni Bozzetti, Presidente fondatore di EFG Consulting, società di consulenza strategica specializzata nell’introduzione delle aziende italiane nel mercato del Golfo arabico.
Vuole essere prima di tutto un trait d’union per il mondo.
Stiamo parlando del Louvre Abu Dhabi, il grande e ambizioso progetto in corso attualmente negli Emirati Arabi Uniti: un museo dove saranno esposte opere antiche provenienti da ogni parte del mondo, in un percorso storico che avvicina territori solo apparentemente lontani.
Fuor di scaramanzia potremmo già dire con certezza che il Museo avrà decisamente un successo assoluto, anche solo fosse perché la parola Louvre dice già tutto. Ma noi non ci limitiamo a esaltarne le potenzialità basandoci esclusivamente sulla fama indiscussa del Museo parigino. E’ opportuno piuttosto concentrare l’attenzione sull’importanza della cultura e sull’idea di unione, soprattutto in un momento in cui, parlando di popoli, si pensa al terrorismo e alle divisioni.
Facciamo un passo indietro. Era il 7 marzo 2007 quando il Louvre di Parigi annunciò di voler associare il suo nome a un nuovo museo negli Emirati Arabi Uniti, con un accordo di 30 anni tra la città di Abu Dhabi e il governo francese. L’idea partì dal distretto culturale per il turismo di massa sull’Isola di Saadiyat (che in arabo significa “isola della felicità”) con centri di intrattenimento, hotel di lusso e campi da golf.
Finalmente, dopo anni di attesa (l’apertura era prevista nel 2012), sono stati raggiunti oggi, due importanti traguardi nella costruzione del Museo: l’inizio della rimozione dei muri di protezione temporanea dal mare e l’illuminazione della cupola con ben 4.500 luci al neon.
Il Louvre Abu Dhabi è stato disegnato come una “Città Museo” sul mare, con la sua serie di edifici bianchi (sono circa 55) ispirati alle medina e alle tipiche strutture basse arabe. La cupola di 180 metri di diametro copre la maggior parte del Museo: ogni raggio di luce supera gli otto strati, compare e scompare, creando un suggestivo effetto con il variare della luce del sole durante la giornata, chiamato “Rain of Light”.
DA SAPERE:
L’apertura non è prevista prima del 2017, ma già oggi si possono vedere crescere le affascinanti strutture progettate dall’architetto vincitore del premio Pritzker Jean Nouvel. Nell’area di 64 mila metri quadri, dedicata ai grandi nomi dell’arte mondiale, sorgeranno anche altri musei: lo Sheihk Zayed National Museum, progettato da Foster and Partners e ideato da Norman Foster; il Guggenheim Abu Dhabi, che sarà il Guggenheim più grande del mondo e l’unico in Medio Oriente, progettato da Frank Gehry; un centro di arti performative e dello spettacolo, progettato da Zaha Hadid, e un Museo del Mare di Tadao Ando.
INFO:
Di Manuela Donghi
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