I numeri che ruotano attorno agli Emirati Arabi Uniti stupiscono sempre. Dagli 83 milioni di passeggeri transitati lo scorso anno per il Dubai international airport ai 300 miliardi di dollari d’investimenti infrastrutturali di cui otto legati a Expo 2020 fino ai 100 chilometri quadrati di Tilal city, il primo progetto immobiliare dell’emirato di Sharjah che affiancherà agli spazi residenziali il più grande mall della Penisola arabica.
Numeri che sono una gigantesca calamita per le aziende italiane a caccia di export. “A patto di farsi accompagnare dall’intermediario giusto perché per navigare questi mercati oltre al prodotto serve un network di conoscenze d’alto livello” conferma Giovanni Bozzetti, fondatore di EFG Consulting, società di consulenza di marketing strategico e operativo che affianca le imprese italiane nelle strategie di internazionalizzazione e penetrazione del mercato emiratino.
Bozzetti, un passato da assessore del Comune di Milano con delega alla moda, turismo e relazioni internazionali e in Infrastrutture Lombarde, ha messo a frutto l’esperienza d’imprenditore e quella di tante missioni istituzionali al fianco di Ice e Camera di commercio per creare relazioni di alto livello negli Emirati. “Conosco quei Paesi dal 2001 e da quando sono libero da incarichi istituzionali ho deciso di farne il mio lavoro” continua Bozzetti, che consiglia alle aziende tricolori di piccole e medie dimensioni di consorziarsi per offrire un ventaglio più ampio di prodotti e servizi.
Tante le opportunità da sfruttare. Dalle zone franche a tassazione zero per le aziende che vogliono delocalizzare fino alla realizzazione di joint venture con distributori locali. “Consiglio sempre di scegliere partner emiratini attivi per entrare sul mercato e non semplici prestanome” continua Bozzetti “perché gli accordi devono essere fatti su principi di sinergia commerciale, produttiva o finanziaria”.
Il resto lo fa il prodotto e per quelli made in Italy gli emiratini sono disposti a spendere anche un 20/30 % in più. I settori più ricercati? La moda, naturalmente, anche quella più accessibile. E poi, arredamento, condizionamento, alimentare, sicurezza, costruzioni, e landscape.
Di Mikol Belluzzi. Pubblicato su PANORAMA 2 marzo 2017.