Se nel celebre discorso del 2005 Steve Jobs aveva invitato i neolaureati di Stanford a rimanere “folli ed affamati”, il suo successore Tim Cook ha invece esortato gli studenti dell’Università Bocconi “ad acquisire quelle conoscenze che vi permetteranno di cambiare il mondo, per migliorare la vita delle persone, usando la vostra voce per parlare coi diversi continenti, perché il mondo è come un grande Stato, di cui voi siete i cittadini”. Intervenendo come ospite d’onore all’inaugurazione dell’Anno Accademico del prestigioso Ateneo milanese, l’amministratore delegato di Apple, per la prima volta in un’Università europea, ha voluto ribadire ai futuri manager di domani “l’importanza del lavoro di squadra per raggiungere gli obiettivi”, ricordando come proprio l’Italia “sia un esempio di come le grandi idee possono cambiare il mondo” e invitando gli studenti “ad andare oltre e a portare più in là le frontiere” sfruttando “la migliore connessione col resto del mondo delle nuove generazioni rispetto alle precedenti” .
Nel suo discorso Cook si è poi soffermato sul ruolo delle aziende, sottolineando come non sia solo compito dei governi farsi carico di un problema serio e sempre più sentito come quello del cambiamento climatico, argomento non a caso trattato anche dal presidente Usa, Barak Obama, nel video con cui ha inaugurato la sua pagina Facebook. “Le aziende devono dare un contributo – ha spiegato l’attuale numero uno della casa della Mela – ecco perché Apple sfrutta energie rinnovabili per l’87% e vuole arrivare al 100% e si sta impegnando attivamente affinché i fornitori in Cina utilizzino energia pulita”.
Più orientata invece sull’economia e sul ruolo di quell’Unione Europea che tante volte nel recente passato si è identificata nella sua Banca Centrale è stata la lezione tenuta da Mario Draghi, presidente della BCE, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Abbiamo bisogno di un nuovo patto che impedisca il riemergere delle sfide appena affrontate e che soprattutto rafforzi l’architettura costituzionale dell’area dell’euro”, ha detto il governatore nella sua prolusione, che ha toccato alcuni dei recenti interventi operati da Francoforte in risposta alla crisi economica, primo fra tutti il supporto alle banche greche durante la trattativa fra Bruxelles e il governo Tsipras. “La risposta che la Bce ha dato alle eccezionali sfide emerse durante la crisi ha preservato l’integrità della moneta nell’area dell’euro – ha ribadito Draghi – ma la stabilità monetaria è una condizione fondamentale per la prosperità economica e la stabilità sociale, sebbene da sola non sia sufficiente. Ecco perché vogliamo una moneta sana, così che la gente sia in grado di lavorare, risparmiare, investire e rinnovare”.
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