In pole position troviamo i paesi nordici: Islanda, Norvegia, Finlandia e Svezia. Qui le donne sono riuscite ad affermare la loro presenza nel mercato del lavoro in percentuali analoghe agli uomini.
Le donne ricoprono il 44 per cento dei seggi nei consigli d’amministrazione delle aziende quotate in Islanda, e in tutta la Scandinavia la presenza di donne nei cda è molto alta
grazie al meccanismo delle quote. In Norvegia e in Islanda sono inoltre previste delle quote volontarie all’interno dei partiti politici, come accade in Svezia, dove il 44 per cento dei seggi parlamentari è occupato da deputate, una delle percentuali più alte al mondo.
In fondo alla classifica: il Giappone, la Turchia e la Corea del Sud dove gli uomini hanno maggiori opportunità in campo formativo e occupazionale, ricoprendo incarichi di responsabilità con ampio divario salariale rispetto alle donne.
I punteggi emergono dal calcolo della media ponderata dei risultati in dieci diversi indicatori su istruzione superiore, percentuale femminile della forza lavoro, salari, costi dell’assistenza all’infanzia, diritti di maternità, richieste d’iscrizione nelle scuole per l’impresa, rappresentanza negli incarichi di alto livello e diritti di paternità.
Fonte: The Economist.