L’Autorità di Abu Dhabi Investment (Adia), uno dei più grandi fondi di investimento sovrani al mondo (800 miliardi in gestione), per festeggiare al meglio il suo 40esimo compleanno, ha deciso di “regalare” qualche segreto di successo.
Una cosa mai accaduta prima.
Per questo articolo ci siamo rifatti a una fonte diretta: Mahmud Kassem, giornalista di “The National”, che riporta la sua esperienza diretta, raccontando interviste esclusive realizzate con dirigenti ed ex, come Hareb Al Darmaki , uno dei consiglieri del direttore generale nonché uno dei dipendenti più longevi, e Jean-Paul Villain, mente attiva del fondo.
Spesso si dice che le cose semplici siano le migliori, e che soprattutto le cose sofferte diano soddisfazioni ineguagliabili.
Potremmo, con un minimo di licenza poetica personale, attribuire queste considerazioni di partenza all’Aida, che, nonostante sia al top come portata e dimensioni, sembrerebbe usare tecniche semplici e basiche, attraverso le quali raggiungere il successo.
Attenzione: ecco una veloce guida per chi dispone dirham da far fruttare:
- Investire il patrimonio in fondi indicizzati
- Assicurarsi di avere fondi rapidamente accessibili in caso di necessità
- Diversificare (ad esempio non limitarsi ad azioni e obbligazioni)
- Concentrare sempre l’attenzione sugli obiettivi a lungo termine, senza farsi distrarre da quelli più immediati ma effimeri
- Andare sempre avanti, a testa alta, nonostante l’inevitabile volatilità del mercato e l’instabilità economica del momento
Altro aspetto decisamente fondamentale è un approccio consapevole alla costruzione del portafoglio.
Mahmud Massem racconta come più di un decennio fa, Adia abbia deciso di utilizzare una parte cospicua del suo patrimonio in strategie passive, per evitare di pagare inutilmente i gestori di fondi di denaro. Ovviamente l’investimento attivo non è stato eliminato dalle strategie societarie, ma Adia preferisce nettamente concentrare le energie su fondi mirati, che migliorano le possibilità di outperformance.
Da qui un monito.
I dirigenti dell’Adia tendono a sottolineare (e lo facciamo anche noi), come il panorama economico sia nettamente modificato rispetto al passato: i mercati globali sono a stati penalizzati da quasi un decennio di tassi di interesse ai minimi storici. Per questo raccomandano prudenza.
“Adia ha testimoniato molto i cambiamenti storici, dal boom del mercato prima, al forte calo poi, ha documentato le ampie oscillazioni dei prezzi delle materie prime”, così commenta lo sceicco Hamed bin Zayed Al Nahyan, amministratore delegato del fondo. “Noi abbiamo una responsabilità su tutte: navigare a vista, con mano ferma in tutte le condizioni, senza mai perdere di vista l’orizzonte”, ha continuato.
Ultimo consiglio (di lettura) per tutti gli investitori: sul sito www.adia.ae, ogni anno è pubblicata una relazione che fornisce una descrizione generale della situazione divisa per aree geografiche, insieme a una visione lungimirante delle condizioni economiche globali.
Tanto per prendere appunti.
FONTE: riproduzione riservata
Di Manuela Donghi