Se ne parla da decenni, ma fino a questo momento l’uso dei jetpacks (gli “zaini a razzo” dotati di propulsore a getto che permette ad una persona di volare) sembrava relegato al mondo del cinema (vedi James Bond in Thunderball del 1965). E invece, grazie all’accordo siglato dalla Difesa degli Emirati Arabi con l’azienda neozelandese Martin Jetpack durante il recente AirShow per la fornitura entro la fine del 2016 di 20 jetpacks del valore di 250 mila dollari ciascuno (questo il prezzo di listino, ma l’entità esatta della commessa non è stata rivelata), i pompieri di Dubai potranno presto volare sopra ai grattacieli della città grazie a questi dispositivi fantascientifici, che permetteranno loro di svolgere operazioni di ricognizione, sorveglianza, assistenza, intervento e salvataggio in caso d’incendi ad alta quota.
“A volte abbiamo delle difficoltà a raggiungere i piani più alti degli edifici, perché non si possono usare scale o ascensori – ha ammesso il tenente colonnello Hassan Almutawa, direttore del Dipartimento Operazioni di Difesa Civili di Dubai, alla BBC – ma grazie ai jetpacks, che sono in grado di volare in spazi ristretti, possiamo monitorare meglio la situazione ed intervenire in caso di bisogno”. Realizzati in fibra di carbonio, con delle parti stampate in 3D e un paracadute in dotazione di ogni pilota per ogni evenienza, gli “zaini volanti” della Martin hanno una velocità massima di 74 km/h, un’autonomia di volo di 45 minuti e possono traportare carichi fino a 120 kg. Almeno inizialmente, la destinazione primaria dei jetpacks sarà quella di fornire supporto ai vigili del fuoco, ma non è escluso che in futuro possano essere impiegati anche per altri scopi, compreso l’utilizzo personale, sebbene in questo caso i responsabili dell’aviazione civile potrebbero non essere affatto entusiasti all’idea di avere degli zaini volanti che scorrazzano nel cielo di Dubai.