La diversificazione dell’economia degli Emirati Arabi Uniti attuata nel corso degli ultimi anni si è dimostrata una decisione estremamente oculata e strategica, soprattutto nei confronti della caduta del prezzo del greggio, secondo la kuwaitiana società di investimenti KAMCO.“Gli sforzi di diversificazione attuati negli ultimi anni hanno ricompensato gli Emirati Arabi Uniti con una crescita del PIL reale atteso del 3,2 % nel 2015, uno dei tassi di crescita più alti nell’Area del Golfo”, commenta Faisal Hasan, a capo dell’ufficio Ricerche di KAMCO.
La crescita del PIL è guidata primariamente dal settore non – oil, che ha costituito, già nel 2014, il 68% del PIL.
Nel mese di agosto, la crescita è stata sostenuta da una massiccia presenza di nuovi ordini industriali, in aggiunta all’espansione dell’output, chiaro segno del risollevarsi della domanda interna.
Il dato relativo al PMI (Purchasing Managers Index, vale a dire l’indice composito dell’attività manifatturiera di un Paese) degli Emirati ha indicato, sempre nel mese di agosto, condizioni di business al miglior livello registrato negli ultimi sei mesi, sulla scia di un’espansione più netta dell’output e dei nuovi ordini industriali. In aggiunta, con l’espansione del settore non – oil fino quasi al 69% del PIL, la crescita del settore privato è attesa essere ancora più sostenibile.
Infine, ci si aspetta che i prezzi del Real Estate nel Paese rimangano sotto controllo, grazie anche ad una serie di strumenti di controllo messi in atto per evitare cicli altalenanti di espansioni e frenate .
Anche il commercio rappresenta un elemento centrale per la crescita del settore non – oil e l’effetto combinato di crescita economica e costruzione di Expo 2020 a Dubai possono solo far presupporre un ulteriore incremento delle attività commerciale.
(fonte: Gulf News – 16 settembre 2015)