Il mercato degli Emirati rappresenta un’importante occasione di business, ma occorre avere le carte in regola e soddisfare tutti i requisiti richiesti.“Gli Emirati Arabi Uniti sono un crocevia straordinario di interessi economici e finanziari, hanno una stabile situazione politica, una sicurezza sociale vera, una burocrazia snella e una tassazione zero. Le condizioni ideali per lo sviluppo di qualsia si azienda che sia pronta a scommettere su se stessa e su di un mercato in continua espansione. A queste ragioni si aggiungono free taxes areas, bassi tassi doganali e un sistema bancario di eccellenza che rappresentano un incentivo in più a guardare ad est. La scelta, poi, di Abu Dhabi, nello scenario degli Emirati, è scontata: è la capitale, ha un Pil elevatissimo, estrae il 90% del petrolio del Paese e ha un alto profilo turistico. Inoltre, occorre sottolineare come il prodotto italiano faccia registrare, nei clienti emiratini, una predisposizione marginale alla spesa nettamente superiore a quella registrata nei confronti di tutti gli altri «made in». In tutti gli Emirati è il brand italiano a farla da padrone, soprattutto nei settori quali il design, il food e la meccanica di precisione». Molto però resta ancora da fare per giungere a una penetrazione capillare nel mercato degli EAU. Per riuscire ad avviare un business proficuo e con solide prospettive future occorre scalfire la diffidenza locale verso l’imprenditore italiano, spesso caratterizzato dal touch&go, nella convinzione che siano sufficienti pochi giorni per concludere un business. La chiave del successo, a queste latitudini, è invece la costanza e la capacità di strutturare il ragionamento sul lungo periodo. Mantenendo sul territorio una presenza costante, attraverso proprio personale o con chi possa seguire l’azienda sul territorio, vista anche la naturale predisposizione del cliente emiratino al rapporto empatico e interpersonale. Con fredde e asettiche e-mail si conclude poco. Proprio per questo motivo, andando a delineare le ricette vincenti per le imprese che vogliano aprirsi al mercato arabo, come Efg Consulting, oltre ad essere i referenti unici per l’Italia presso la Camera di Commercio di Abu Dhabi, abbiamo come scopo quello di accompagnare le aziende italiane, facendo da ponte con il nuovo mercato, che rispondano a tre imprescindibili caratteristiche: avere un prodotto di altissima qualità vendibile nel Paese, avere una buona capacità economico-finanziaria e capacità produttiva, che permetta di sostenere ordini importanti, e infine una propensione culturale dell’imprenditore e dell’azienda, caratterizzata da una buona conoscenza della lingua inglese, anche nel settore tecnico, una buona capacità promozionale ed un comportamento adeguato alla cultura locale. Occorre, inoltre, per chi voglia fare business negli Emirati Arabi Uniti, avere una grande flessibilità e pazienza, dando la precedenza al settore export, e imparando a operare su capitolati molto spesso generici e suscettibili ai cambiamenti in corso d’opera. I margini di espansione sono pertanto incredibilmente positivi, vista anche la probabile ascesa nel breve periodo di Dubai quale principale piazza finanziaria a discapito di una Londra indebolita dalla Brexit. Fondamentale, tuttavia, rimane la capacità delle aziende di immaginare il futuro innovando e presentandosi con le carte giuste e la forma mentis adeguata.”
di Giovanni Bozzetti
Fonte: Espansione