E’ pienamente positivo il bilancio totale dell’anno 2015 sull’industria italiana del mobile.
Il settore, infatti, ha registrato un incremento del 3,6% rispetto al 2014, per un valore in volume di affari di quasi 25 miliardi di euro. Decisivo per questa costante e importante crescita l’aumento dei consumi sul mercato interno, primo dato positivo dopo 7 anni di calo. Anche se, ancora una volta, in questo trend con il segno +, è l’export a giocare un ruolo primario, con un incremento del 6,1%, sfiorando i 12,5 miliardi di euro.
DATI ISTAT: Il nuovo export delle imprese dell’arredamento di Casa Nostra ha parlato principalmente arabo e cinese. Nel 2015, infatti, il podio della classifica in termini di crescita percentuale rispetto all’anno precedente, è andato agli Emirati Arabi Uniti (+39,8%), seguiti da Arabia Saudita (+33,4%) e Cina (+26,1%).
Questi i risultati con i quali proprio gli Emirati Arabi Uniti si piazzano tra i primi dieci Paesi (con precisione all’ottavo posto) nella graduatoria delle destinazioni delle esportazioni del Macrosistema Arredamento (da intendersi come: mobili e cucine, illuminazione e ufficio, esclusi i produttori della materia prima per l’arredo). Nel complesso delle vendite all’estero, i Paesi Arabi e la Cina, in termini assoluti, hanno rappresentato circa il 10% del fatturato.
Importante sottolineare che le previsioni, in merito all’export in senso globale, sono assolutamente rosee. Secondo l’Istat/Sace, infatti, per agricoltura e alimentari si stima il +5% annuo fino al 2019, e per i beni di consumo nel loro complesso un +4% grazie alla spinta della moda e appunto dei mobili. Secondo una ricerca di Confindustria, inoltre, l’export del made in Italy verso gli Emirati passerà da 2 a quasi 3 miliardi nel 2021: faranno da traino i settori dell’arredamento, del fashion in dettaglio e dell’alimentare.
Di Manuela Donghi
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