Strettamente correlati, ma altrettanto nettamente separati, “forza” e “valore economico” sono i due parametri di valutazione dei brand che ogni anno trovano la loro sublimazione nel “Brand Finance Global 500”, la classifica stilata dall’omonima società di consulenza che analizza le performance di migliaia di brand internazionali. E se anche per il 2016 Apple si conferma il marchio che vale di più al mondo, con un incremento del 14%, che ha portato il suo valore economico a 145,9 miliardi di dollari, dall’altro lato della barricata c’è la Disney che, grazie alla sua lunga storia e alla sua volontà di trasmettere valori positivi, ma soprattutto al traino di Star Wars (che da solo vale sui 10 miliardi di dollari) e alle recenti acquisizioni di ESPN, Pixar, Muppets e Marvel, ha superato la Lego come marchio “forte” per eccellenza.
Altre novità interessanti sono state il sorpasso di Google su Samsung (l’azienda di Mountain View è ora seconda) e il salto dall’ottavo al quarto posto di Amazon, come pure l’avanzata di ben sette marchi cinesi (fra cui WeChat, la WhatsApp cinese, e Huawey) e il pronosticabile crollo di Volkswagen che, travolta dallo scandalo delle emissioni truccate, è precipitata dalla posizione numero 17 alla 56, perdendo 12 miliardi di valore. E non è andata benissimo neppure a General Electric e McDonald’s, che hanno perso, rispettivamente, 9 e 10 miliardi.
Quanto all’Italia, l’ingresso di Jeep porta a nove il numero di brand tricolori in classifica, sebbene ci sia stata una perdita generalizzata del 10% del valore (corrispondente alla riduzione del 10% del valore dell’euro nei confronti del dollaro) e un non meno generalizzato crollo in classifica (fatta eccezione per Eni ed Enel, i soli marchi a scalare gradini), dove nella categoria forza ha comunque primeggiato ancora una volta Ferrari, con rating a tripla A, mentre Generali Group si è distinto come primo brand per valore economico, nonostante un calo del 33% che lo ha fatto scendere di ben 33 posizioni.
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EFG CONSULTING MILANO