Chi l’avrebbe mai detto che un giorno l’Italia avrebbe scavalcato le maggiori economie mondiali sul fronte dell’efficienza energetica? L’eccellenza tricolore è stata sancita dal primo rapporto sul tema stilato da Avvenia, società leader nel settore, che ha preso in esame i 12 maggiori sistemi-Paese mondiali, che da soli costituiscono la metà dell’intera economia del pianeta e rappresentano il 65% del consumo globale di energia e il 60% delle emissioni di gas. Basandosi su una serie di parametri quantificabili, come ad esempio la quantità di energia consumata da un paese in relazione al suo Pil, i consumi chilometrici medi per passeggero e l’energia consumata per metro quadrato di superficie degli edifici, Avvenia ha valutato come e con quanta efficienza venga usata l’energia nelle singole nazioni, in relazione a tre settori chiave quali industria, trasporti ed edilizia. E l’Italia ne è uscita a testa altissima, conquistando il primo posto assoluto nella classifica dedicata all’efficienza energetica globale (a seguire, Germania e Regno Unito) e altri due primi posti nella graduatoria relativa all’industria (precedendo Germania e Australia) e ai trasporti (battendo Giappone e Regno Unito), cedendo lo scettro alla Cina solo per quanto riguarda l’efficienza energetica degli edifici.
A latere di questa ricerca, Avvenia ne ha condotta un’altra, dedicata alle emissioni di gas nocivi nei paesi dell’Unione Europea, e stilando poi la relativa classifica delle nazioni che, nel quinquennio 2011-2016, hanno maggiormente ridotto la produzione di gas effetto serra. E anche in questo caso l’Italia si è piazzata benissimo, conquistando il primo posto fra i paesi più industrializzati d’Europa (grazie ad una diminuzione del 20% di gas nocivi) e il terzo assoluto (a precederla solo Grecia e Ungheria, rispettivamente col 25 e il 22,5%). Come sottolineato anche da Giovanni Campaniello, amministratore unico di Avvenia, “l’ottimo risultato italiano è un’ulteriore conferma che, sia in ambito istituzionale che privato, qualcosa sta finalmente cominciando a muoversi e il merito è principalmente delle imprese che, qui più che in altri paesi, hanno saputo puntare su sistemi alternativi per la fornitura energetica o di maggior efficientamento sugli immobili”.
di Leonardo Santini
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