Un rimpasto di governo con la nomina di otto nuovi ministri per dare vita “ad una squadra che realizzerà le aspirazioni della nostra Nazione”: con questo tweet lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, premier degli Emirati e capo di Stato di Dubai, ha annunciato la formazione del 12° esecutivo che, concentrandosi su temi quali “il futuro, i giovani, lo sviluppo dell’istruzione e la lotta ai cambiamenti climatici”, dovrà condurre gli Emirati Arabi Uniti attraverso il XXI secolo. Ma più che la scelta di eleggere un ministro della Musica, uno della Tolleranza e uno della Felicità (dicastero quest’ultimo approvato dal Washington Post), a colpire favorevolmente l’opinione pubblica internazionale è stata la decisione dello sceicco (presa di concerto col fratello Mohammed bin Zayed e approvata dal Presidente) di inserire fra i 29 ministri dell’attuale governo (età media, 38 anni) ben 8 donne, 5 delle quali designate proprio con l’ultimo ribaltone.
Coi suoi 22 anni, Shamma Al Mazrui è la più giovane del gruppo ed è stata messa alla guida del dicastero per la Gioventù, mentre Ohoud al-Roumi è a capo del neonato ministero della Felicità e Najla bint Mohammed Al Awar a quello dello Sviluppo comunitario. A chiudere il gruppo, Noura al-Kaabi, che guiderà il ministro del Consiglio Nazionale degli affari federali, e Sheikha Lubna Al Qasimi, passata dal ministero della Cooperazione e Sviluppo a quello della Tolleranza (che è stato accorpato al ministero degli Esteri). “Nella nuova struttura del governo verrà stabilita una tabella di marcia per appaltare molti dei servizi pubblici al settore privato – ha promesso lo sceicco Mohammed alla stampa – così da migliorare l’efficienza del Paese”. La sfida al futuro è dunque iniziata e gli Emirati Arabi vogliono diventare la forza trainante del rinnovamento del Medio Oriente.
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