Da tempo ormai, il Duomo di Milano è divenuto vetrina promozionale privilegiata di brand di moda, prodotti hi-tech e oggi, purtroppo, anche delle calzature e della pelletteria turche.
È giusto destinare/lasciare il simbolo di Milano alla pubblicizzazione/mercè dei prodotti esteri, chiaramente in competizione con quelli italiani?
In Italia, con oltre 5.000 aziende attive, ben più di 75.000 addetti e un fatturato annuo di circa 14 miliardi di euro, il settore calzaturiero è uno dei pilastri del Sistema Moda e realtà di indiscutibile rilevanza in termini economici.
Le caratteristiche dell’industria calzaturiera italiana sono riconosciute nei mercati internazionali:
- superiorità nelle caratteristiche qualitative,
- capacità innovativa nei procedimenti di fabbricazione tradizionali,
- presenza di un sistema formativo nel territorio,
- avanguardia nelle tecnologie e nel design,
- vivacità dell’iniziativa imprenditoriale,
- strutturazione “a filiera”, ovvero esistenza di una rete-sistema di subfornitura materie prime (concerie, componenti, accessori, produttori di macchine, modellisti e stilisti),
- concentrazione territoriale di aziende in aree organizzate in distretti.
Invece in termini di MARKETING non riusciamo a valorizzare debitamente le nostre eccellenze e lasciamo che gli altri prendano il sopravvento nel nostro territorio.
Dobbiamo imparare a comunicare meglio la nostra creatività e la qualità dei nostri prodotti, soprattutto a Milano, città capitale mondiale dello shopping, che ogni giorno accoglie migliaia di turisti e business man da tutto il mondo.
A cura di Giovanni Bozzetti
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