Che il mondo invidi all’Italia l’eccellenza dei suoi prodotti è ormai un dato di fatto e la conferma di questa passione dei mercati internazionaliper tutto quello che è tricolore arriva dagli ultimi dati di Confimprese, che attestano una tendenza positiva per il Made in Italy grazie soprattutto alla formula del franchising, considerata altamente redditizia e facilmente spendibile. Qualche numero per capirci: stando alle stime dell’associazione, saranno in totale ben 400 i punti vendita che le imprese italiane apriranno all’estero nel 2016, con un aumento del 35% rispetto all’anno scorso.
“La tipica capacità di noi italiani, di tendere nelle proprie realizzazioni alla elevata qualità, allo stile, all’eleganza e alla creatività, continua ad avere successo nel mondo.” Osserva Giovanni Bozzetti, fondatore e presidente di EFG Consulting, società di consulenza strategica specializzata nell’introduzione delle aziende italiane nel mercato del Golfo arabico.
Un successo che trova nel comparto moda il traino fondamentale e nei paesi mediorientali, con Arabia Saudita e Dubai in testa, i mercati privilegiati, anche se il trend si estende poi anche a settori come l’arredo e il food e a piazze finora meno presenti, come l’area europea (Germania su tutte, ma anche Spagna e Croazia) e quella nord africana (in particolare, Tunisia ed Egitto).
E proprio restando sul tema delle eccellenze italiane per quanto riguarda l’agroalimentare, qui ci viene in aiuto la Coldiretti che, attraverso l’analisi sui dati Istat relativi al commercio estero di febbraio 2016, ha evidenziato un tasso di crescita del 7,3% dei prodotti Made in Italy, pari a più del doppio della media generale, ipotizzando così un nuovo record delle esportazioni, dopo i 36,9 miliardi registrati nel 2015. In questo caso, a beneficiare maggiormente dell’ottima qualità dei prodotti italiani sono i paesi dell’Unione Europea (responsabili dei 2/3 del fatturato), mentre gli Usa si confermano il principale sbocco extracomunitario e la Russia prosegue nel calo già evidenziato nei mesi scorsi, complice l’embargo deciso nei confronti di alcuni beni.
“Non si è mai consumato così tanto Made in Italy alimentare nel mondo – ha spiegato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, in una nota – perché sui mercati esteri i nostri prodotti sono sinonimo di qualità. Non a caso, l’Italia ha saputo cogliere nel modo migliore l’opportunità di Expo per raccontare al mondo il modello agroalimentare e i suoi valori unici e questo, unito alla congiuntura particolarmente positiva dovuta alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati importanti come quello statunitense, permette all’agroalimentare di svolgere un effettivo traino sull’intera economia italiana“.
In conclusione, Giovanni Bozzetti consiglia alle aziende italiane “di guardare sempre più ai mercati di sbocco esteri, senza però andare all’avventura, ma affidandosi a strutture professionali specializzate nei processi di internazionalizzazione, proprio come EFG Consulting.”
di Leonardo Santini
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