Finora sono stati i brand status symbol a dettar legge e a occupare spazi nei mall, ma l’Expo 2020 e i suoi 25 milioni di visitatori attesi negli Emirati potrebbero sparigliare le carte anche nel mondo della moda a favore del lusso accessibile. Ne è convinto Giovanni Bozzetti, che con la sua EFG Consulting accompagna le imprese nel mercato mediorientale e fa da punto di riferimento per l’Italia della Camera di Commercio di Abu Dhabi.
«C’è un nuovo turismo di fascia media in arrivo negli Emirati e lo conferma il fatto che il paese si sta strutturando con un’offerta di alberghi anche a 3 o 4 stelle», ha spiegato a MF International, «è un pubblico che ha più voglia che mai di un prodotto di nicchia con un costo inferiore rispetto ai marchi blasonati». Ma Bozzetti sa bene che per i cosiddetti secondary brand, lo scoglio principale è finanziario e di notorietà. Per superarlo, Bozzetti ha portato ad Abu Dhabi una cinquantina di aziende italiane e ha fatto sfilare le collezioni di Chicca Lualdi e di Lidia Cardinale in una fashion night pensato per far dialogare creatività italiana con quella emiratina. «È parte di un progetto più ampio iniziato presentando a una platea di 200 pmi italiane presenti all’Abu Dhabi business forum le potenzialità del mercato emiratino», ha spiegato.
Dopo aver messo in contatto i marchi con i possibili distributori locali, ora sta organizzando la seconda fase del lavoro. Si è accordato con Mirdif Mall del gruppo Al Futtaim, uno dei maggiori retailer degli Emirati, con un target prettamente femminile nel fashion, per aprire nella seconda metà di quest’anno uno spazio multibrand dedicato ai marchi del Made in Italy, una sorta di incubatore. «Ora stiamo iniziando a selezionare i brand», ha aggiunto il consulente, che sta già progettando il passo successivo: il lancio di un fondo di provate equity insieme alla più importante private ed investment bank di Abu Dhabi, focalizzato sull’investimento nelle piccole e medie imprese del fashion che vogliono affacciarsi su questo mercato».
Speciale di MF INTERNATIONAL – febbraio/marzo 2018