Ci sono 734 milioni di dollari di investimenti edilizi a due passi da Dubai, nell’Emirato di Sharjah, che aspettano solo gli imprenditori italiani desiderosi di prendere parte a uno dei più grandi piani di sviluppo mai ideati in Medio Oriente.
«Sì, Sharjah è l’Emirato più dinamico, perché sta rivoluzionando completamente il tessuto urbanistico locale con una serie di importantissimi progetti di sviluppo immobiliare», spiega Giovanni Bozzetti, oggi imprenditore nella consulenza per la globalizzazione delle imprese con la società Efg Consulting che è la referente unica in Italia di Shurooq (Authority per lo Sviluppo dell’Emirato di Sharjah) e di Invest in Sharjah (Autority per l’attrazione degli investimenti dell’Emirato di Sharjah). «Sharjah è poco conosciuta rispetto ad Abu-Dhabi e Dubai», aggiunge Bozzetti, che in passato ha ricoperto anche incarichi politici di responsabilità come assessore al turismo prima al Comune di Milano e poi alla Regione Lombardia, «ma già rappresenta un importantissimo polo degli Emirati Arabi Uniti perché ha il doppio affaccio sul Mar Arabico e sull’Oceano Indiano ed è quindi già un polo logistico generale di grande rilievo. Ora, con questi nuovi progetti, decollerà.»
Di che si tratta? Il piano principale, che avrà un impiego sia ricettivo residenziale che commerciale, viene finanziato da Shurooq insieme con Eagle Hills, una società privata di investimento e sviluppo immobiliare con sede ad Abu Dhabi. L’ha presentato due mesi fa il Sultano bin Mohammed Al Qasimi, membro del Consiglio Supremo e Governatore di Sharjah. Insieme, Shurooq e Eagle Hills hanno costruito “Eagle Hills Sharjah Development”, una società immobiliare dedicata che si prepone di sviluppare i tre progetti: Maryah Island, Kalba Waterfront e Palace Al Khan. In questo modo, il Sultano vuole da un lato valorizzare il potenziale logistico dell’emirato, che ne fa un incubatore ideale delle aziende che vogliono stabilirsi nell’area, dall’altro lanciare Sharjah come location ideale per le famiglie che vogliono passare le vacanze negli Emirati e non hanno a disposizione i budget importanti necessari per soggiornare a Dubai e Abu Dhabi. Inoltre, già oggi a Sharjah c’è un resort considerato tra i più belli del Medio Oriente e un’area archeologica nel deserto insospettabilmente ricca.
«Inserirsi attraverso Sharjah nel mondo degli Emirati – osserva Bozzetti – è una grande opportunità per gli imprenditori italiani di tutti i settori. Gli arabi hanno una propensione all’acquisto di prodotti made in Italy del 30% superiore a quella verso prodotti di altre nazionalità», «Sharjah è testimone di un boom distintivo nella sua economia diversificata che ha attirato diversi investimenti da parte di imprenditori di tutto il mondo», ripete lo sceicco Bodour bint Sultan Al Qasimi, presidente dell’Autorità per gli investimenti e lo sviluppo di Sharjah (Shurooq) e di Eagle Hills Sharjah Development.
Nel piccolo emirato, i progetti di sviluppo immobiliare vedono naturalmente coinvolte alcune delle migliori firme dell’architettura mondiale, tra cui quello dello studio creato da Zaha Hadid, che hanno progettato un vasto centro culturale nel cuore del nuovo master-plan nella città, che comprenderà una serie di edifici a forma di goccia disposti intorno a una torre di osservazione affusolata.
@riproduzioneriservata “Economy” – maggio 2018