Economia dell’ ospitalità, materiali di costruzione, arredo e agroalimentare. Negli Emirati Arabi Uniti le opportunità per le aziende lombarde non si limitano ai comparti legati a petrolio e gas.
Nel 2017 l’export lombardo verso i sette Emirati ha superato 1,4 miliardi di euro. Certo, negli ultimi mesi del 2018 gli scambi commerciali hanno subito un rallentamento rispetto all’inizio dell’anno. Ma le potenzialità restano altissime: “ Negli Emirati c’é una cultura simile a quella italiana – spiega Giovanni Bozzetti, fondatore e presidente di EFG Consulting, società che affianca le imprese italiane nei mercato degli Emirati Arabi Uniti – l’ ambiente è molto amichevole nei confronti dell’impresa economica, le aziende sono in gran parte Pmi e a conduzione familiare. La posizione geografica, poi è invidiabile”. Del resto, da qui con 4 ore di volo si puó raggiungere un terzo della popolazione mondiale e persino due terzi se le ore diventano 8.
Crescono le opportunità per le Pmi nel comparto dell’ospitalità considerando che Expo 2020 sarà a Dubai e fervono i preparativi anche per le celebrazioni dei 50 anni della fondazione degli Emirati Arabi. Sono, comunque, molto consistenti anche gli investimenti nell’offerta residenziale: “Stanno nascendo veri e proprio quartieri – spiega Bozzetti – per questo c’é molto spazio per le aziende italiane che lavorano nel settore dei materiali di costruzione e nell’arredo”. E i prodotti italiani partono con un bel margine di vantaggio: “Qui il made in Italy viene apprezzato, sono disposti a pagare il 30% in più’”, confida Bozzetti.
SOURCE: IL GIORNO / QN